Ogni situazione in cui ci veniamo a trovare nel corso della nostra esistenza, è gestita in modo emozionalmente differente da ogni singolo individuo.
Questo enfatizza il principio di soggettività di esecuzione nell’effettuazione di tecniche di autodifesa.
La reazione istintiva ad una aggressione è insita in ognuno di noi, sta poi al singolo voler perfezionare il modo in cui ci si difende, nel pieno rispetto della legittimità della difesa stessa.
E’ facile intuire, da queste poche righe, di quanto sia delicato il compito di chi volesse insegnare a difendersi, non tanto per la difficoltà della materia stessa, ma per le mille sfaccettature che rendono questa disciplina diversa per metabolizzazione da individuo ad individuo.
Non si può infatti standardizzare una tecnica piuttosto che un’altra ma adattarla ad ogni singola persona per renderla il più possibile parte di un processo di difesa spontaneo.
Adattare una tecnica ad una platea di più persone significa dovere creare tante tecniche tutte diverse tra di loro che comunque perseguono lo stesso risultato.
La difesa personale moderna è si l’insieme di molte arti marziali, tradotte a volte nel più svariato dei modi, (mixed martial art) M.M.A. (metodo globale autodifesa) M.G.A. codificate dalle varie Federazioni mondiali del campo, ma a parte le sigle resta solo e puramente l’arte di difendere se stessi ed il prossimo in modo da restare nei canoni della legittima difesa (art.52 C.P.).
Partendo da questi presupposti credo fermamente nel progetto di divulgazione a macchia d’olio della DIFESA PERSONALE nelle Scuole, come forma di Educazione Civica e di gestione delle proprie emozioni senza sfociare però in violenza gratuita soprattutto da parte di quegli adolescenti che, vuoi per la propria esuberanza, vuoi per l’emulazione di qualsivoglia mito televisivo, li porti ad esagerare per mettersi in mostra, senza pensare alle conseguenze.
Entrando ora nello specifico e nel target della Scuola, andiamo ad analizzare le varie tappe da percorrere per cercare di apprendere il più possibile ma soprattutto di rendere le reazioni il più possibile spontanee e veloci.
Il primo passo sarà senza dubbio quello di portare ogni singolo allievo ad una preparazione psico fisica abbastanza buona, questo per poter sopperire poi a deficit di altra natura, infatti ogni reazione ad aggressioni di tipologia diversa sarà compensata da fattori soggettivi che ognuno dovrà riuscire a capire e ad enfatizzare nel momento del bisogno.
Una volta capita l’importanza della preparazione fisica ci si addentrerà nel mondo della difesa Personale vera e propria studiando i movimenti da effettuare e le varie tipologie di intervento.
Cosa principale è per la Scuola il fatto di evitare il più possibile qualsivoglia forma di contatto fisico, credendo fermamente nella teoria del dialogo e della dissuasione.
L’elemento più importante è senza dubbio il controllo del proprio corpo che in situazioni estreme colma eventuali lacune , vuoi fisiche, vuoi tecniche. L’approccio con il contendente va gestito con la più grande attenzione.